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Collezione

Collezione

I Tappeti di Seta e di Metallo furono commissionati per ordine degli emissari dei Qing verso la metà del XVII secolo per adornare le sale e i padiglioni della Città Proibita, del Palazzo d’Estate a nord di Pechino e del Palazzo Imperiale di Mukden in Manciuria.

Realizzati come un progetto artistico unitario, coerente sia per i materiali impiegati, seta, rame argento e oro, sia per i significati dei motivi rappresentati, i tappeti sono una preziosa testimonianza per la comprensione dei rituali della corte

Oltre al fondamentale uso decorativo, i tappeti svolgevano infatti, anche un ruolo di supporto simbolico nelle cerimonie ufficiali e in quelle private, quali i riti sciamanici, a cui l’imperatore presenziava.
Le immagini nei tappeti, come del resto degli arredi, erano parte di un linguaggio di potere, terreno e spirituale, che indicava nella figura dell’imperatore, l’unico mediatore tra la Terra e il Cielo, legittimando così il potere della dinastia.

Alcuni di questi tappeti sono giunti in occidente quali doni della corte alle missioni diplomatiche in visita in Cina, altri furono venduti alla fine della dinastia dalla stessa famiglia imperiale per finanziare l’esilio, come testimoniato dall’ultimo imperatore Aisin Gioro Pu Yi nella sua biografia.

KUNLUN
Manifatture imperiali di Pechino, Cina
Dinastia Qing (1644-1911), epoca Qianlong (1736-1795)
cm 252 x 302, particolare
seta e rame dorato
iscrizione: Taihedian Beiyong / In dotazione alla Sala dell’Armonia Suprema